È uno dei mestieri più antichi al mondo ma è anche uno dei più sottovalutati: poco conosciuto, considerato umile e antimoderno. Il pastore custodisce il territorio: mantiene gli alpeggi puliti, favorisce la crescita di una gran varietà di piante per l’anno seguente, non porta quasi mai il gregge a pascolare due volte di seguito nello stesso posto e, con la sua attività, protegge il territorio da incendi, frane, smussamenti. Il Pastore con una pecora sulle spalle, come quello del Presepe, rappresenta Cristo Salvatore e l’anima che ha salvato. Questo simbolo è con frequenza presente negli affreschi, nelle statue e si trova pure inciso sulle tombe. Nel Presepe c’è il Pastore e poi c’è la Nascita di Gesù che sarà il Buon Pastore dei suoi fedeli, come i pastori lo sono per il proprio bestiame. Gesù non è solo un bravo Pastore che condivide la vita del gregge; ma è il Buon Pastore, che per noi ha sacrificato la vita e, risorto, ci ha dato il suo Spirito.